Il percorso per conseguire il sigillo notarile è costituito essenzialmente da tre momenti:
1. LAUREA IN GIURISPRUDENZA
2. PRATICA NOTARILE DI 18 MESI
(D.Lgs. 24 aprile 2006, n. 166 in G.U. n. 107 del 10 maggio 2006)
3. CONCORSO NOTARILE
LAUREA IN GIURISPRUDENZA |
Per accedere alla professione notarile occorre la laurea in giurisprudenza conseguita in una delle Università dello Stato.
La Laurea in Giurisprudenza si consegue al termine del corso universitario che si svolge in quattro anni e che prevede vari indirizzi tra i quali anche quello specificatamente notarile.
Non è tuttavia obbligatorio al fine di poter essere ammessi alla pratica notarile e di poter partecipare al concorso notarile, né seguire tale ultimo indirizzo, né ottenere una votazione minima.
PRATICA NOTARILE DI 18 MESI |
Una volta conseguita la laurea in Giurisprudenza si può presentare la domanda va presentata presso il Consiglio Notarile del Distretto dove si intende svolgere la pratica stessa e va corredata del pagamento di una tassa e della dichiarazione del notaio il cui studio verrà frequentato nel periodo prescritto.
L’ammissione viene, quindi, deliberata dal Competente Consiglio Notarile nelle sue riunioni periodiche, ed a tal fine, si consiglia la tempestiva presentazione della indicata domanda, onde evitare la perdita di giorni che si potrebbero poi rivelare preziosi per la partecipazione al concorso notarile.
A seguito dell’ammissione alla pratica notarile, il candidato dovrà frequentare lo studio del notaio da lui indicato per il periodo di 18 mesi (di cui almeno un anno continuativamente dopo la laurea e con la possibilità di anticipare 6 mesi già nell’ultimo anno del corso di laurea) e dovrà consegnare al Competente Consiglio Notarile allo scadere di ogni due mesi dalla data di ammissione un certificato di frequenza rilasciato dal medesimo notaio. Vi sono casi di sospensione ed interruzione della pratica notarile opportunamente regolamentati.
E’ prevista la possibilità della pratica abbreviata per un periodo continuativo di 8 mesi per i funzionari dell’ordine giudiziario e per gli avvocati in esercizio da almeno un anno (in tal caso il certificato del Notaio va esibito mensilmente). Questi devono presentare oltre ai documenti prescritti per la pratica notarile anche il certificato dell’Ordine degli Avvocati/Procuratori in bollo.
Almeno un anno di pratica deve essere svolto all’interno di uno studio notarile del distretto designato dal praticante con il consenso del notaio stesso e con l’approvazione del Consiglio. Su richiesta dell’interessato spetta al Consiglio Notarile la designazione del notaio presso cui effettuare la pratica. Il periodo di pratica si deve comunque completare entro 30 mesi dall’iscrizione. In caso di scadenza del suddetto termine il periodo effettuato prima del conseguimento della laurea non è computato.
L’elemento, appunto, della pratica notarile è molto importante nell’iter formativo del candidato – notaio.
Rappresenta, infatti, il momento nel quale si conosce appieno la professione, la modalità d’esercizio, l’estrema delicatezza della posizione a metà tra pubblico ufficiale e libero professionista, la struttura e l’organizzazione di uno studio e sicuramente non ultima, la deontologia che costituisce l’essenza dell’attività.
Ed anche ai fini dello svolgimento del concorso, la pratica costituisce elemento imprescindibile in quanto consente di applicare e vedere operare istituti e situazioni giuridiche, corredando cosi in modo qualificante la preparazione teorica.
La pratica notarile ha inizio effettivo dal giorno dell’iscrizione nel Registro dei Praticanti e ha la durata di 18 mesi (di cui almeno un anno continuativamente dopo la laurea), ma con la possibilità di anticipare 6 mesi già nell’ultimo anno del corso di laurea.
Ogni due mesi il praticante deve esibire un certificato del Notaio presso cui compie la pratica.
Al termine dei periodo della pratica notarile il praticante deve esibire un ulteriore certificato, da parte del Notaio, di compiuta pratica.
3. CONCORSO NOTARILE |
Esaurita la pratica notarile, si può partecipare al concorso notarile che viene banda.
In media solo un aspirante ogni venti supera il concorso, che richiede una preparazione giuridico-fiscale di altissimo livello.
Il concorso prevedeva, fino al 2009, il superamento della prova di preselezione informatica (che era stata introdotta nel 1995).
Il limite d’età per partecipare al concorso è di 50 anni.
La commissione esaminatrice è composta da:
a) un magistrato di Cassazione, con funzioni direttive superiori, che la presiede;
b) un magistrato idoneo alla nomina in Cassazione, con funzioni di vice presidente;
c) quattro magistrati con qualifica di magistrato di appello;
d) tre professori universitari, ordinari o associati, che insegnino materie giuridiche;
e) sei notai, anche se cessati dall’esercizio, che abbiano almeno dieci anni di anzianità nella professione.
Il concorso notarile è pertanto distinto in due momenti: Prova scritta e prova orale.
E’ richiesta la conoscenza del diritto civile, di leggi speciali strettamente connesse con l’esercizio dell’attività notarile, di nozioni sulla forma degli atti nonché, per la prova orale, di elementi di diritto tributario relativi alle imposte indirette e della legge notarile.
PROVA SCRITTA |
1) La prova scritta si svolge a Roma in tre giorni consecutivi (mercoledì, giovedì e venerdì) previa consegna dei codici nei giorni di lunedì e martedì precedenti e consiste in tre distinte prove teoriche-pratiche, riguardanti un atto di ultima volontà e due atti tra vivi, di cui uno di diritto commerciale:
– Atto inter vivos
– Atto inter vivos (diritto commerciale)
– Atto mortis causa
In ciascuna delle tre prove viene dato un caso che il candidato chiuderà il suo elaborato in apposita busta in modo tale che tutto, anche al momento della correzione, sia anonimo.
La correzione avviene in tempi che, purtroppo, nonostante i correttivi apportati sono ancora da considerarsi lunghi e che eventualmente sono nell’ordine dell’anno se non di più. Ognuna delle tre prove scritte dà luogo ad un punteggio espresso in cinquantesimi con la precisazione che il punteggio minimo complessivo per superare la prova è 105/150.
La casistica rileva che vengono ammessi a sostenere a prova orale un numero di candidati ammessi inferiore a quello dei posti a disposizione.)
Per quanto attiene alla correzione delle prove scritte, gli elaborati sono valutati complessivamente e non più singolarmente (D.Lgs. 24 aprile 2006, n. 166 in G.U. n. 107 del 10 maggio 2006).
La prova scritta è senza alcun dubbio quella più importante e difficile del concorso, quella nella quale avviene la selezione decisiva. La preparazione per affrontare questa prova è molto complessa, articolata ed approfondita, postula un approccio molto diverso da quello cui il candidato è abituato in ambito universitario e richiede non pochi sacrifici in termini di tempo, di costanza e di applicazione.
Per lo studio delle materie richieste a concorso, le Scuole ufficiali dei Consigli notarili ed alcuni corsi privati offrono linee guida importanti per il superamento del concorso.
PROVA ORALE |
Il superamento della prova scritta con il punteggio in precedenza riportato dà diritto all’ammissione alla prova orale che si svolge a Roma in un periodo fissato da apposito decreto e presso il Ministero di Grazia e Giustizia. Il risultato viene comunicato immediatamente.
I candidati che hanno superato l’esame scritto sono ammessi all’esame orale che consta di tre distinte prove sui seguenti gruppi di materie:
a) diritto civile, commerciale e volontaria giurisdizione, con particolare riguardo agli istituti giuridici in rapporto ai quali si esplica l’uffico di notaio;
b) disposizioni sull’ordinamento del notariato e degli archivi notarili;
c) disposizioni concernenti i tributi sugli affari.
Questa prova non è particolarmente difficile in quanto come detto la selezione è precedente, ma è sicuramente insidiosa in quanto prevede due materie, quella tributaria con riferimento alle imposte indirette e quella della legge notarile che non sono state in precedenza studiate se non in misura minima.
In seguito ed in un periodo di tempo di solito compreso tra 8/10 mesi ed un anno, e dopo aver espletato per almeno centoventi giorni, a seguito dell’avvenuto superamento della prova orale, un periodo di tirocinio obbligatorio presso uno o piu’ notai, che devono certificarne la durata,si avrà la pubblicazione della graduatoria e dell’elenco delle sedi disponibili, l’attribuzione della sede e la consegna del sigillo con l’inizio dell’attività.
Ai vincitori del concorso viene assegnata la sede presso la quale il neo notaio è tenuto ad avviare uno studio entro tre mesi.
Assegnazione della Sede ed esercizio delle funzioni notarili |
La nomina con la relativa assegnazione della sede avviene mediante decreto del Direttore Generale della Giustizia Civile del Ministero della Giustizia e pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale.
Il notaio, nei termini stabiliti dalla legge, deve compiere le formalità prescritte e prendere possesso della propria sede
Tali formalità comprendono tra l’altro un giuramento effettuato presso il Tribunale nel cui circondario si trova la sede assegnata; è prevista una cauzione, che col passare degli anni è però divenuta economicamente insignificante: la tutela dei fruitori dei servizi notarili è oggi garantita da un’assicurazione collettiva, stipulata dal Consiglio Nazionale del Notariato, e che copre l’operato di tutti i notai d’Italia.
Espletate queste formalità il Consiglio Notarile fornisce al notaio il sigillo ed il notaio deve depositare la propria firma presso il Consiglio Notarile accompagnata dall’impronta del sigillo anzidetto.
Per poter essere iscritto nel ruolo dei notai esercenti nel distretto il notaio di nuova nomina deve provvedere all’apertura dello studio nel luogo dove si trova la propria sede. Nel suo studio verranno depositati e conservati gli atti, i registri ed i repertori notarili.
Adempiute tutte le formalità suindicate il notaio può essere iscritto al ruolo del distretto notarile di appartenenza.